09/04/10

Paolo Lovera

Ha iniziato a praticare le arti marziali fin da ragazzo, applicandosi nel Judo e nell'Aikido. Ha iniziato poi ad allenarsi con la Scuola Binh Dinh - Sa Long Cuong di Cuneo e poi Busca del maestro Franco Crisci.


Nel 2006 ha ottenuto il diploma nazionale CSEN di Istruttore di Kung Fu - Vo Binh Dinh.
Nel 2009 ha ottenuto il diploma nazionale FIWuK di Istruttore di Kung Fu con la cintura nera II duan.
Il 4 novembre 2013, in occasione dello stage internazionale di Viet Chi System organizzato a Cuneo, è stato ufficialmente insignito del grado di IV Dang direttamente dal Grand Master Phan Hoang che gli ha conferito il nome di Thanh-Moc.


Il Maestro Paolo Lovera è responsabile della Sezione "Long Ho Hoi" a Cuneo.

LA MIA IDEA SULLE ARTI MARZIALI



Per me le arti marziali oggigiorno rappresentano una via di liberazione dalla sofferenza e in questo vedo un parallelismo con il buddismo.

Nel buddismo infatti al di là delle teologia, delle spiegazioni teoriche, della mistica della consolazione è messa al centro la "pratica", così per me nelle arti marziali è solo la pratica costante a costituire la via da seguire....non c'è meta finale, la meta è il viaggio stesso.

Oggigiorno la guerra si è spostata su versanti tecnologici e quindi l'arte di marte ormai non è più un metodo per scendere sui campi di battaglia, ma un modo per relazionarsi con il nemico che sta dentro di noi.

La via delle arti marziali è ben sintetizzata da Lao Tzu quando scrive "Comprendere gli esseri umani è intelligenza, comprendere se stessi è saggezza. Dominare gli esseri umani è forza, dominare se stessi è il vero potere. Conoscere la misura di ciò che è abbastanza è la vera ricchezza. Perseverare è determinazione. Non perdere il proprio centro è perdurare. Morire conoscendo l'immortale è la vera longevità".

Essendo pratica continua e costante occorre immergersi nel movimento per divenire continuo fluire e in questo le arti marziali se ben approcciate aiutano a superare il dualismo mente-corpo. La mente da sola mente, è il grande ingannatore, il corpo da solo diventa meccanico, sterile, mentre l'unione di mente e corpo genera un'energia nuova in costante fluire.

Vedo le arti marziali quindi come armonia, mai come constrasti: l'estetica e la perfezione dei movimenti si armonizzano nell'efficacia del metodo. L'estetica fine a se stessa è un gioco lezioso e barocco, , così come l'efficacia fine a se stessa perde l'armonia della natura per diventare puro gioco di leve meccaniche, sterile e grigio.

La natura ci indica la via delle arti marziali: i grandi predatori sono efficaci e armoniosi, esteticamente insuperabili nella loro regalità. nei felini per esempio si fonde l'armonia dell'efficacia e della bellezza...
questo è il principio del Long Ho Hoi, unione di cielo e terra, di energie sottili e pragmatismo, di mente e corpo e l'atteggiamento che occorre avere nella pratica deve essere lo stesso che si utilizza nella meditazione, essere immersi nel qui e ora e creare il grande vuoto...

Praticare oggi arti marziali significa quindi andare nella direzione della costruzione di un uomo nuovo in costante armonia con se stesso, con gli animali, con la natura, con le energie che ci rendono interdipendenti...tutto è in costante fluire, PANTA REI, e noi facciamo parte di un tutto cosmico e armonico che abbiamo da tempo dimenticato....la via moderna delle arti marziali è in realtà una via primordiale, un riavvicinamento alla grande madre terra, un ritorno alla saggezza dei nativi, il ricongiungimento al senso di appartenenza alla vita che tutti ci accomuna..

Nessun commento: