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Secondo la tradizione buddista, il Buddha riuscì a produrre Dieci Grandi Discepoli, 18 Venerabili Anziani e 1200 Venerabili.
I 18 Arhat anziani (simbolo delle prime 18 scuole buddiste) produssero a loro volta l'illuminazione di 16.000 Arhat.
Arhat è «colui che ha compiuto ciò che doveva essere compiuto». Un Arhat non dovrà mai rinascere e nulla può essere affermato su ciò che diverrà dopo la morte, dal momento che ora è «incommensurabile, imperscrutabile come l'oceano».
In pratica un Arhat ha raggiunto l'immortalità, è un risvegliato, un Buddha, ma non torna a reincarnarsi per salvare altre persone e portarle alla salvezza. Per questo nel buddismo è visto come una figura inferiore al Bodhisattva.
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